Giuseppe Cosenza Pittore
Giuseppe Cosenza nacque a Luzzi il 17 Settembre 1846 da Carmela Santagata e Raffaele Cosenza. A tre anni perde la madre a 7 il padre. Rimasto orfano, fu allevato dalla nonna, Angela Colletta, che lo mise in bottega presso il sarto Nicola Amoroso poi presso il falegname Luigi Pellicorio per poi diventare garzone presso Alfonso Alfano, durante questo periodo nei momenti liberi si impegna a disegnare con qualsiasi mezzo e su qualsiasi supporto. Per il Sig. Alfonso Alfano, realizza con molta maestria un ritratto ad olio. Fu proprio Alfonso Alfano che nel 1853, lo fece conoscere al pittore Giovan Battista Santoro, pittore che in quel periodo si trova a Luzzi per lavoro e che diede lezioni di pittura al Cosenza, il Santoro sin da subito notò la tecnica istintiva e le capacità del ragazzo tanto da farlo diventare il proprio discepolo. Quando Santoro si allontana da Luzzi, il Cosenza inizia a guadagnare decorando l'interno delle case signorili di Luzzi ma non solo, inizia a dipingere quadri nelle varie Chiese di Luzzi , uno dei primi committenti fu Luigi Barberio, che dopo avergli fatto decorare la sua casa sita in C\da Monachelle , condusse il pittore a Cosenza per fargli abbellire, il suo vasto palazzo, da qui fu condotto dai parenti del Barberio nella città di Napoli per dipingere i propri appartamenti dopo aver notate le grosse capacità del pittore Luzzese.
Proprio in questo periodo, cioè intorno alla prima metà degli anni '60 il giovane, ebbe le prime committenze private come quelle dei Sig. Luigi Barberio, e Ferdinando Vivacqua, ma anche ecclesiastiche, fra queste meritano essere ricordate Ecce Homo, eseguito per laChiesa Madonna della Cava, e Estasi di San Pietro d'Alcantara 1864, questi furono le prime sue opere ecclesiastiche, quadri che gli valsero fama e protezione, in seguito ebbe comunque un grandissimo successo come marinista, successive a queste San Francesco Saverio, per la Chiesa di S. Giuseppe; Beato Umile da Bisignano e Crocifissione, 1866, per la Chiesa della Madonna della Cava.
Nel 1867 ebbe dalla Provincia di Cosenza una borsa di studio ottenuta grazie all'insistenza di Ferdinando Vivacqua e Luigi Barberio, che notato le capacità artistiche di Cosenza lo presentano al Senatore Sprovieri questi fece accordare a Giuseppe Cosenza, dall'Intendenza della provincia di Cosenza, una borsa di studio di 400 lire, che gli permise di trasferirsi a Napoli, per frequentare l'Accademia di Belle Arti. Qui fu allievo di Vincenzo Marinelli, il quale lo spinse a partecipare alla Grande Esposizione Artistica Napoletana del 1868, dove presentò Marina di Posillipo, Scugnizzi, Cercatori notturni di mozziconi di sigari, dipinti questi acquistati da un'artista parigino molto ricco Maurice Locrapelle.
Nel 1872 partecipa alla "Gara Internazionale di Roma", vincendo il primo premio mentre (F.P. Michetti pittore ed amico del Cosenza che lo ospitò per un breve soggiorno nella sua residenza di Francavilla ottenne il secondo!); fu presente ancora con l'opera La vecchia Napoli, alla locale Promotrice del 1972 fino a quella del 1880. (1874, I bagni di Francavilla e Ricordo di Chieti, dipinti quando era ospite a casa di Francesco Paolo Michetti in Abruzzo), di Genova dal 1873 al 1885 (1878, Da Mergellina a Posillipo e Ricordo dei bagni in Abruzzo; 1879, La merenda in barca), a quella di Firenze del 1874 (La raccoglitrice di frutta e Marina di Resina) e di Torino dal 1876 al 1882. Anche se nel 1873, chiamato dal Locrapelle, parte per Parigi, dove affrescò all'amico il suo sontuoso palazzo e dove dipinse quadri per la Chiesa di Santa Dorotea. Qui conobbe il canonico londinese prof. Welliston, che lo volle a Londra per ritoccare gli affreschi della Chiesa cattolica della Misericordia. Durante questo soggiorno londinese, nel marzo 1875, prese parte ad un'esposizione artistica nazionale. Il Cosenza presentò due soli quadri: I battelli sul Tamigi e Londra nella nebbia, tanto pregevoli per fattura e naturalezza che furono acquistati dal governo per arricchire le Gallerie Inglesi A Londra pensava addirittura di stabilirsi, non lo fece solo per le condizioni climatiche, così nel novembre del '75 rientrò a Napoli e riaprendo il suo vecchio studio.
L'anno successivo chiamato dall'Amministrazione Provinciale per dipingere il salone delle adunanze, l'artista eseguì, o meglio raffigurò la cantante spagnola Emilia Contreras, che successivamente sposò il 15 aprile 1876 e da cui ebbe quattro figli, Raffaele, Amalia, Carmela e Mario
Partecipa alle Mostre di Genova dal 1873 al 1885 (1878, con Da Mergellina a Posillipo e Ricordo dei bagni in Abruzzo; 1879, con La merenda in barca); alla Mostra di Firenze del 1874, con La raccoglitrice di frutta e Marina di Resina; a quella di Brera a Milano dello stesso anno con Pastorella d'Abruzzo e Il cortile delle lavandaie e del 1875 con Studi di marina; alle Promotrici di Torino del 1876, con Una passeggiata nel bosco di Portici, e Una passeggiata per mare, del 1878, con Ricordo dei bagni in Abruzzo e Scinnite, signò, venite, e del 1882; all'Esposizione Italiana di Londra, del 1888, con quindici Vedute di Napoli.
Una collezione di suoi acquerelli è di proprietà Gotti a New York. I Bagni a Posillipo è conservato dal figlio Mario a New York; disegni, studi, schizzi e lavori minori sono custoditi dai familiari.
Nel 1886 per assecondare la moglie spinta dalla nostalgia per i propri genitori partono per l'america, durante questo soggiorno l'artista si fece conoscere come pittore dipingendo, presso l'Associazione Artistica di New York, in sole sei ore, la grande tela Villaggio di negri in bivacco. Questo fatto gli consentì di essere chiamato alla carica di direttore presso la "Società World's fair" di Chicago. Ma qui rimane pochissimo tempo infatti si trasferisci a New York, ove si stabilì definitivamente nel 1890, assieme alla famiglia.
Nel 1905 fece erigere, su progetto del figlio Raffaele, ingegnere, un edificio da lui affrescato e che tuttora esiste.
Nel 1906 fu nominato Presidente Generale delle Arti nella Giuria Internazionale Colombiana, nomina che spinse il Governo Italiano a conferirgli la Commenda della Corona d'Italia.
Muore il 2 giugno del '22 e le sue spoglie riposano nel cimitero Calvario Cattolico di New York.
La sua pittura è caratterizzata da scene popolari, di figure di scorci e di quadri sacri, ma soprattutto di rappresentazione marinare, realizzate con molta perizie e maestria molto luminose.
Duole assai che si taccia sul Cosenza, mentre i suoi quadri sono ammiratissimi in tutta Italia ed all' estero, triste destino dei grandi personaggi della storia, obliati in Patria ed onorati all'estero.
Arch. Franco DIMA