CANZONE BELLA CIAO
La consacrazione avviene nel 1964, quando il Nuovo Canzoniere Italiano presenta a Spoleto uno spettacolo dal titolo "Bella ciao", in cui la canzone delle mondine apre il recital e quella dei partigiani lo chiude".
Nel maggio 1965 da un lavoro di Cesare Bermani, si racconta che le parole, il testo di Bella ciao risalgono a non prima del 1951, portate in una gara fra cori di mondariso, e che la Daffini ha chiesto il testo. Alcuni ricercatori invece sostengono che tracce di Bella ciao sono presenti prima della seconda guerra.
Probabilmente la musica era già presente in qualche canzone delle mondine. "Prima del '45 la cantavano come afferma Luciano Granozzi, docente di Storia contemporanea all'università di Catania solo alcuni gruppi di partigiani nel modenese.
All' epoca la canzone più amata dai partigiani era "Fischia il vento" forse troppo comunista e comunque riecheggiava nella canzone sovietica Katiuscia. Comunque la storia di Bella ciao è sempre stata un po' travagliata, questa canzone diventa inno "ufficiale" della Resistenza dopo vent'anni la fine della guerra.
"Nel giugno del 2006 trovandosi nel quartiere latino di Parigi, in un LApiccolo negozio di dischi, vedendo un cd dal titolo: "Klezmer - Yiddish swing music", lo compra pagandolo solo due miseri euro. Passato un pò di te tempo lo ascolta, mentre lo ascolta inizia a cantare "Una mattina mi son svegliato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao...", in poche parole la musica era quella di Bella ciao.
Successivamente dopo un po di tempo legge il titolo, l'esecutore del pezzo, si legge: "Koilen - Mishka Ziganoff 1919".
Così comincio il suo viaggio nel mondo yiddish e nella musica klezmer, alla scoperta di come un pezzo di musica popolare ebraica nata nell'Europa dell'Est e poi emigrata negli Stati Uniti agli inizi del '900, diventando la base dell'inno partigiano". Questo turista a Parigi era l'Ing. Fausto Giovannardi.
Di come fosse arriva tata in Italia non ci è dato saperlo, probabilmente arrivò in Italia attraverso qualche emigrato ritornato in Italia.
Si dice che la melodia di Koilen ha un distinto suono russo ed è forse originata da una canzone folk yiddish. Rod Hamilton, della The British Library di Londra sostiene che Mishka Ziganoff ebreo probabilmente russo e la canzone Koilen è una versione della canzone yiddish "Dus Zekele Koilen", una piccola borsa di carbone, di cui esistono almeno due registrazioni, una del 1921 di Abraham Moskowitz e una del 1922 di Morris Goldstein.